“Ma quando mi dicono di essere troppo grande per l’uovo di Pasqua, sanno che lo devo mangiare e non infilarmi dentro? ”
Questa è una citazione di Mafalda, ma potrebbe appartenere a chiunque, perché esprime in maniera equivocabile quanto l’uovo di cioccolata sia un’autentica golosità senza distinzione di età.
Tra l’altro una antica leggenda afferma che sarà in grado di viaggiare in lungo e in largo colui che regalerà l’uovo di Pasqua a chiunque.
E’ una frase ironica, ma l’uovo di Pasqua è sinonimo di allegria, di piacere unico, sia quando lo offri in regalo, ma soprattutto, quando lo ricevi.
Le origini dell’uovo di Pasqua risalgono all’antichità, nelle civiltà pagane, come quella Persiana, rappresentava il risveglio della natura, ergo, simbolo di buon auspicio per la fertilità dei terreni.
Gli antichi egizi hanno regalato le uova colorate a amici e parenti a inizio Primavera in segno augurale. La tradizione cinese, vuole che l’origine della terra sia legata proprio a un gigantesco uovo.
La religione Cristiana l’ha eretto a emblema della Resurrezione di Gesù e da più di duemila anni l’uovo è associato alla festa più importante per i cattolici: l’esterno raffigura il Santo sepolcro, l’interno, invece, è la vita, la sua ripresa, Gesù e la sua rinascita.
La storia dell’uovo di Pasqua narra che fu il Re Sole agli inizi del 700 a far realizzare dal suo pasticciere di fiducia un uovo di crema di cacao.
La ricetta tradizionale dell’uovo di Pasqua
A proposito della ricetta dell’uovo, ci sono alcuni che sostengono sia originaria dell’ America, patria appunto, della pianta del cacao.
Le prime rudimentali realizzazioni del cioccolato, risalgono, invece, al 1600, in quel di Londra e in seguito, grazie alla rivoluzione industriale e al genio dell’uomo, è stata resa possibile la produzione e la larga diffusione.
Dobbiamo arrivare al 1800 in Svizzera, dove grazie all’ausilio di un potente macchinario, il cacao comincia ad essere trasformato finemente e venduto.
L’impiego di una pressa idraulica contribuì a separare il burro dalla polvere di cacao, ergo, la materia, grazie ai maestri cioccolatieri, riuscì finalmente a divenire più raffinata, ad avere colori, sapori e forme nuove, come appunto, quella di un uovo.
L’uovo di Pasqua nei territori e sue usanze
Lo sapete perché si usa colorare e decorare le uova di Pasqua? Pare che l’usanza sia da attribuire a Maria Maddalena, la quale, dopo aver trovato vuoto il sepolcro di Gesù, incredula abbia dato l’annuncio ai discepoli.
E’ stato Pietro che ha esclamato di poter credere a quanto detto, solo nel caso in cui le uova contenute nel cestello diventassero rosse.
Come per miracolo le uova si sono colorate di rosso.
Chi lo avrebbe mai detto? Ed io che pensavo fosse frutto del genio di qualche artista folle che voleva far dono di qualcosa di originale alla sua amata. Ebbene si, un Uovo di Pasqua decorato è per sempre!
Tornando ai giorni nostri, la Pasqua è una festa ricca di tradizioni e ogni parte del globo si distingue per usanze particolari e anche pregne di fascino.
In Gran Bretagna, ad esempio, ogni anno nel periodo Pasquale, i bambini cercano le uova colorate che il coniglio dispettoso, ha colorato e nascosto tra i cespugli. Nella Francia vi sono regioni in cui si racconta ai bambini che le uova di Pasqua sono volate da Roma sino al giardino e sono state le campane a lasciarle lì, motivo per cui non suonano nella notte di Passione.
Incredibile, vero?!
In Austria e Germania si è soliti regalare le uova di Pasqua colorate di verde il giovedì Santo. In Armenia, si dipingono le uova con immagini raffiguranti Gesù, la Madonna o scene tratte dalla Passione.
In alcun paesi del Sud Europa si utilizzano per colorare le uova, dei motivi bicolore, bianco e blu o bianco e rosso.
Uova di Pasqua tra passato e presente
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare dell’uovo di Fabergè?
Il classico uovo matrioska fu realizzato dall’orafo di fiducia dello zar di Russia per darlo in dono alla zarina. Un uovo molto prezioso, che al suo interno conteneva un’altro uovo in oro, e a sua volta conteneva altri due doni: un pulcino dorato e la riproduzione della corona imperiale.
La collezione imperiale pare vantare oltre 50 esemplari tutti di rara bellezza.
Non c’è da meravigliarsi, quindi, se nell’uovo di Pasqua vi è la sorpresa, il merito è tutto dell’estro di Fabergè.
E se alla corte dello zar di Russia ha preso forma la più pregiata tra le uova di Pasqua, quelle di produzione moderna, non hanno nulla da invidiare, avendo assunto i connotati di vere e proprie opere d’arte.
Coloratissime e dalle forme più svariate come i coniglietti, i pulcini, e decorate con temi diversi come soggetti floreali e buffi animaletti.
Delle vere e proprie uova gourmet.
E se l’attenzione all’aspetto è massima, lo stesso dicasi per gli ingredienti, tra cui le spezie più rinomate, quali, lo zenzero, la vaniglia, la curcuma, la cannella, il peperoncino.
L’uovo di Pasqua fondente con retrogusto al peperoncino, procurerà alla persona amata più di una piacevole sorpresa, questo è assicurato.
E per i palati più esigenti? C’è l’uovo di Pasqua vegano e biologico, senza glutine e lattosio, realizzato con fave di cacao non tostate provenienti dalla foresta amazzonica.
La fantasia non manca ai maestri cioccolatieri, infatti, recente è la collezione Astrouovo, dove sfumature e toni particolari hanno dato vita a gustose uova di Pasqua, decorate con colori che richiamano quelli di lontani pianeti.
Conclusioni Finali
La Pasqua è dolcezza, è voglia di convivio, è il ricordo di momenti gioiosi, è la festa della Primavera e tutti nel ricevere un uovo torniamo un pò bambini.
Tra tradizioni antiche, superstizioni, riti cristiani e pagani, a Pasqua tutto si risveglia.
In merito ai riti pagani, siete al corrente che c’è una regione Austriaca, la Carinzia, in cui ogni anno si svolge il rito del lancio delle uova miracolose?
Vi è un sapore di magico, di evocativo in questa tradizione; si narra che le uova deposte dalla gallina il giovedì Santo, non devono essere toccate sino al Sabato Santo, giorno in cui si lanciano oltre il tetto della propria casa e vengono sepolte. In questa maniera la casa è al sicuro dai fulmini per tutto l’anno. Se desiderate per Pasqua recarvi in Carinzia, prestate molta attenzione alle vostre teste.
“Oltre al Blues ho un sacco di altre passioni ma nessuna di queste supera la quasi perversa attrazione che nutro per l’Andalusia, per il Flamenco e per le zingare dagli occhi neri”