“Un oggetto per non farsi mai trovare impreparati – Batterie ricaricabili”
Si sente spesso dire che andare in vacanza serve per ricaricare le batterie…
Nonostante in commercio se ne trovino in larga offerta ormai da tempo, per molti viaggiatori continuano ad essere definiti oggetti non indispensabili. E sbagliano alla grande!
Sto parlando delle batterie da viaggio, quegli oggetti a volte tascabili, a volte semplicemente “trasportabili” che spesso ci consentono di prolungare il cazzeggio in treno, in aereo o arrampicati su un albero ma altre volte ci salvano davvero da situazioni complicate.
Davvero oggi sul mercato ne troviamo di tutti i tipi, ci sono quelle piccolissime e leggere che servono a dare uno sputo di carica ai nostri aggeggi elettronici ma anche quelle un po’ più “pro” che consentono anche diversi cicli di ricarica. Oggi con gli smartphone si puo fare di tutto e quindi sono sicuramente gli oggetti per i quali le batterie portatili sono piu indirizzate e richieste ma se penso al mio “viaggio tipo” in realtà a quelle porte USB ci attacco di tutto: iPad, Kindle, iPhone, l’altoparlante bluetooth, la reflex e altro.
Proprio non ci sono limiti all’utilizzo e devo ammettere che rispetto ad anni fa, quando atterro dopo qualche ora di volo e mi ritrovo con la mia artiglieria hitech pienamente carica e pronta all’uso indiscriminato mi sento sicuramente più tranquillo. Così come quando devo fare tutta la giornata in giro per chiese, musei, bar oppure in spiaggia o durante un’escursione e metto la batteria nella borsa a tracolla col cavetto che esce attaccato al telefono. Non ci sono limiti all’utilizzo!
Un limite per il viaggiatore routard potrebbe essere quello del peso e dell’ingombro ma la tecnologia sta veramente correndo nella direzione giusta e gli ultimi modelli offrono sempre più potenza con pesi e ingombri sensibilmente ridotti.
Sotto riporto un link per un modello che io ho utilizzato con soddisfazione ma basta fare qualche ricerca su Amazon e leggere i commenti per trovare quello che fa più al nostro caso.
“Oltre al Blues ho un sacco di altre passioni ma nessuna di queste supera la quasi perversa attrazione che nutro per l’Andalusia, per il Flamenco e per le zingare dagli occhi neri”